Si consiglia spesso alle persone che soffrono di allergia al polline, dermatite atopica o asma, di passare una vacanza rilassante al mare o in montagna.
I livelli di polline sono drasticamente più bassi superati i 2.000 metri di altitudine e gli acari non sopravvivono al di sopra dei 1.600 metri.
Il mare ha lo stesso effetto positivo sulla salute, l’aria umida marina contiene pochi inquinanti.
Gli alti livelli di sale e minerali nell’acqua alleviano i sintomi delle malattie cutanee, come la dermatite atopica.
Nonostante ciò, persino il mare potrebbe scatenare delle reazioni allergiche.
Allergie causate dal clima estivo
Il clima delle zone marine è composto da umidità, alta temperatura, raggi UV, vento e salinità atmosferica.
La temperatura e l’umidità sono solitamente ben bilanciati per l’organismo. Dato che il vento soffia dal mare sotto forma di brezza leggera durante il giorno e di notte dall’entroterra, l’aria contiene generalmente un minor numero di allergeni.
Però è anche vero che se il cielo è blu e la temperatura è alta, una brezza fresca spesso nasconde l’intensità dei raggi UV.
Circa 2 persone su 100 in Europa Centrale dopo una prolungata esposizione al sole sviluppa Dermatite polimorfa solare, più comunemente nota come “allergia al sole“.
Scottature, dermatiti solari e peggioramento dei sintomi allergici nella pelle possono essere prevenuti usando la crema solare e indossando vestiti coprenti.
Se si vuole fare il bagno in mare, in questi casi è consigliata la graduale esposizione del corpo al sole.

L’allergia estiva con prurito
Il cambio climatico ha avuto un forte impatto anche sull’acqua marina, la cui temperatura in superficie è più alta e i livelli di CO2 si innalzano lentamente ma progressivamente.
Le acque calde sono un ottimo ambiente di proliferazione di parassiti e batteri; se la pelle vi entra in contatto si possono sviluppare reazioni allergiche o infiammatorie.
Se si sente prurito solo sulle parti coperte del corpo, ad esempio sotto il costume o la muta, la causa scatenante potrebbe essere la presenza di meduse o anemoni di mare.
Questi piccoli animali hanno delle vescicole piene di una tossina che viene rilasciata sotto pressione.
La tossina può scatenare prurito se entra a contatto con il nostro corpo, e può durare per diverse ore. Di solito compaiono dei piccoli puntini rossi simili alle punture di zanzara.
Questa reazione allergica è conosciuta con il nome di “eruzione del bagnante“.
Altre allergie da mare
In uno studio sono state trovate circa 40 cause scatenanti reazioni allergiche in ambienti marini.
Riportiamo qui gli esempi delle 2 più comuni:
- Dermatite cercaria, anche conosciuta come dermatite del bagnante, si manifesta con un esantema allergico causato da parassiti che in ambiente acquatico possono attaccare uccelli e mammiferi. Queste larve vivono in acque sia salate che dolci con temperature superiori ai 20°. Gli effetti possono essere: forte prurito, rossore sulla pelle e orticaria. Le larve muoiono presto all’interno della pelle quindi i sintomi durano dai 3 ai 7 giorni senza seguire nessun trattamento particolare.
- Dermatite da contatto: le attrezzature per sport di mare prodotte con parti in plastica, come occhialini, pinne, muta da sub e tappi per il naso, potrebbero scaturire una reazione allergica.
In questo caso le creme al cortisone possono aiutare ad alleviare i sintomi e sarà bene evitare di indossare nuovamente in futuro il materiale che scatena l’allergia.